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Triste, solitario y papal

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34°38′5″ S, 58°25′25″ W

Caro Eduardo, voglio raccontarti che l’altro giorno sono andato al supermercato Carrefour, dove un tempo si trovava il campo del San Lorenzo. Ci sono andato con José Sanfilippo, l’eroe della mia infanzia, che fu capocannoniere del San Lorenzo per quattro stagioni di seguito. Stiamo camminando tra i carrelli, attorniati da pentole, formaggi e filze di salsicce. All’improvviso, mentre ci avviciniamo alla cassa, Sanfilippo apre le braccia e mi dice: “Pensa che proprio qui insaccai quel gran tiro di punta a Roma nella partita contro il Boca”. Incrocia una signora grassa che spinge un carrello pieno di scatolette, bistecche e verdure e dice: “E’ stato il gol più rapido della storia”. Concentrato come se stesse aspettando un corner mi racconta: “Dissi al numero cinque, che quel giorno debuttava: appena comincia la partita mandami una palla lunga in area. Non preoccuparti, non ti farò fare brutte figure. Io ero già vecchio e il ragazzino, Capdevilla si chiamava, si spaventò: “e se magari non ci riesco…?”. E in quel momento Sanfilippo mi indica una pila di barattoli di maionese e grida: “Me la mise qui!”. La gente ci guarda, spaventata: “Il pallone arrivò spiovente un po’ dietro i centrali, scattai ma mi andò a finire un po’ in là, dove adesso c’è il riso, vedi?”, e mi segnala lo scomparto in basso, e di colpo si mette a correre come un coniglio malgrado il vestito blu e le scarpe lucidate: “La lasciai rimbalzare e… plum!”. Esplode il suo sinistro. Tutti ci voltiamo a guardare verso la cassa dove trenta e rotti anni or sono c’era la porta e a tutti sembra che il pallone si infili lassù in alto, proprio dove ci sono le pile per la radio e le lamette da barba. Sanfilippo alza le braccia per festeggiare. I clienti e le cassiere si spellano le mani per gli applausi. A momenti mi metto a piangere. El Nene (il bimbo) Sanfilippo aveva segnato di nuovo quel gol del 1962. L’aveva rifatto solo perché io potessi vederlo.
(Osvaldo Soriano, da Splendori e miserie del gioco del calcio, di Eduardo Galeano, ed. Sperling & Kupfer).



SAN-LORENZO-Bergoglio-banderin-Ciclon_CLAIMA20130313_0174_14Nel tracciare il ritratto del nuovo papa, tutti i giornali hanno ricordato che José Mario Bergoglio è un grande tifoso del San Lorenzo de Almagro, la squadra di calcio del quartiere Boedo di Buenos Aires, maglia azulgrana, vincitore di 13 campionati argentini, una coppa sudamericana e una coppa Mercosur. Fin da piccolo il padre lo portava a vedere le partite al Viejo Gasómetro, il vecchio stadio della squadra. Alla fine degli anni Settanta, nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbana voluto dalla giunta militare, lo stadio fu abbattuto e il terreno espropriato; al suo posto è stato poi costruito il supermercato della catena Carrefour che si vede nella mappa satellitare e di cui parla il brano di Soriano. I tifosi non si sono mai rassegnati alla perdita, e di recente, al termine di una lunga battaglia, sono riusciti a far approvare una Ley de Restitución Histórica che impone a Carrefour di rivendere il terreno al San Lorenzo a prezzo equo, pena la contro-espropriazione (in Italia ne ha parlato il Fatto quotidiano). Adesso è in corso la raccolta di fondi per l’acquisto ed è stato presentato il progetto per il nuovo stadio. Magari papa Francesco I farà in modo di passare a benedirlo.

(Grazie a Tommaso Giancarli)


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